La sostenibilità, l’ambiente, l’economia circolare, l’apprendimento di nuove e possibili strategie, per migliorare il nostro stare nel mondo, sono stati gli argomenti degli incontri del Campus di “Metti in circolo il cambiamento”. A parlarci di queste tematiche sono stati in tanti, esperti, ricercatori e manager di imprese virtuose e rappresentanti di confcoopertive. Abbiamo vissuto tre giorni ricchi non solo di contenuti ma ricchi di partecipazione. Siamo stati in 60 a partecipare. Tutti provenienti da 4 regioni diverse, Toscana, Sicilia, Piemonte ed Emilia Romagna. 60 giovani menti legate dalla stessa voglia di voler dare un contributo concreto all’ambiente, ognuno con le proprie potenzialità e competenze. 72 ore passate ad ascoltare, a condividere e imparare.
Sono stati davvero tanti i ralatori che abbiamo incontrato, ecco un piccolo assaggio di alcuni incontri illuminanti di Metti in circolo il cambiamento.
Per chiarirci le idee sul come funziona l’economia circolare e come si concretizza, abbiamo incontrato Marco Mancini divulgatore scientifico di Legambiente. Ci ha parlato dei benefici dell’economia circolare e di alcuni esempi concreti di aziende italiane che hanno sposato i principi base di economia circolare. Dove il rifiuto diventa risorsa, il riciclo trasforma gli oggetti in qualcosa di nuovo e il riuso riduce gli sprechi. Un incontro davvero stimolante… Ed è stato solo l’inizio.
Abbiamo conosciuto Eufemia, un’associazione torinese che si occupa di educare alla sostenibilità, con un metodo semplicissimo: il gioco. Ed così che abbiamo scoperto e sperimentato l’Escape Room educativa sui cambiamenti climatici. Una stanza, degli indizi, degli enigmi da risolvere, degli oggetti, delle problematiche attuali da risolvere e lo puoi fare soltanto con il lavoro di squadra. Sì, perchè bisogna cooperare insieme per trovare delle soluzioni. Come ogni gioco ci si diverte, ma questo non è un gioco come tutti gli altri… è un gioco utile. Utile per distrarre i monitordipendenti dalle banalità degli smartphone, utile per sensibilizzare bambini e adulti alle problematiche attuali. Utile per informare. Beh non mi reste che chiedere Chi vuole giocare?
Ecco un’altro significativo incontro con Giorgio Vacchiano, ricercatore e scienziato conosciuto per i suoi studi scientifici sulla resilienza delle foreste. Ha parlato molto chiaramente della terra, dell’atmosfera e dei meccanismi invisibili che hanno regolato la chimica del pianeta, per accogliere la vita. Ci ha raccontato della foresta pluviale temperata e delle popolazioni indigene che lottano contro la deforestazione, ha parlato dei cambiamenti climatici causati da fenomeni naturali, fino ad arrivare ai giorni nostri: la drammatica situazione dei cambiamenti climatici antropici.
Dopo questo interessantissimo e illuminante intervento ricco e costruttivo ho pensato, cosa possiamo fare per migliorare la salute nel nostro pianeta? E sopratutto come agire? Da chi imparare le buone pratiche di sostenibilità naturale a partire da zero? Noi, che siamo abituati alle comodità e ad avere tutto nel minor tempo possibile. Noi che vestiamo di 70% di acrilico e dal 30% di cotone. Noi che abbiamo perso i ritmi lenti per i ritmi industriali. Noi dell’usa e getta. Oggi è necessario ricominciare da zero, correggere gli errori e osservare il mondo con occhi nuovi.
Dovremmo imparare dagli Alberi. Loro sì che sanno equilibrarsi e collaborare con gli altri, loro sì che sanno produrre in modo moderato rispettando le stagioni, loro sì che sanno connettersi con il resto del mondo dando al mondo dei benefici, non credete?
Per mettere in circolo il cambiamento, bisogna avere buone idee per concretizzarle all’insegna della sostenibilità, bisogna educare alle buone pratiche di convivenza con l’ambiente e per l’ambiente, bisogna comunicare e promuovere la cultura delle tre R -Ridurre, Riciclo, Riuso. Ecco la finalità del progetto, che durerà per tutto il 2020, individuare le idee migliori per realizzarle.
Per apportare un cambiamento positivo dobbiamo saper scegliere. Perchè un cambiamento l’ho vogliamo.
Quando ? Ora!