L’intricato labirinto della Medina di Marrakech e di Fès, dall’affascinante atmosfera senza tempo, è l’immagine che più si impressiona nella mente di chi vede questi luoghi per la prima volta.
La vista è improvvisamente avvolta dai colori, rosso, ocra e arancione dei tappeti berberi, appesi in strada come quadri in una galleria all’aperto;
dal porpora, blu indaco e viola nella via dei tintori;
dall’oro degli ottoni e dell’argento nella via dei calderai; e dal blu cobalto che dipinge i vicoli nascosti dentro la Medina.
Nel quartiere degli artigiani si intuisce solo dagli odori e dai suoni, i materiali utilizzati dalle mani abili dei maestri artigiani che stanno silenziosi, tutti concentrati nel lavoro, dentro buie stanze in strada.
Odore di metallo e suono di sbalzo; profumo di legno di cedro intagliato e rumore di segheria; odore acre delle pelli conciate e scalpitio di zoccoli.
Ritornando da un viaggio ci si porta dietro sempre un ricordo prezioso dentro la valigia.